Da molti anni enti nazionali e internazionali collaborano con le aziende che gestiscono i social media con lo scopo di rendere più efficaci le modalità di rimozione dei contenuti discriminatori.
Questa attività è culminata in azioni congiunte tra enti pubblici e società private, come il Codice di Condotta dell’Unione Europea per il Contrasto all’Hate Speech, ma anche a decisioni clamorose da parte delle aziende che gestiscono i social media, come il ban di Donald Trump da Twitter dopo l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.
La rimozione dei contenuti non è però l’unico approccio possibile al contrasto dei contenuti discriminatori e in alcuni può avere effetti controproducenti, come l’aumento della polarizzazione tra comunità degli utenti.